Obbligo di accettare pagamenti con bancomat e carta di credito per commercianti, professionisti, artigiani. Opinioni a confronto.

“Accetta la carta di credito?”

Ecco una domanda che, dal 2014, diventerà superflua.

Perché, come avrete letto sui giornali, dal 2014 commercianti, professionisti e artigiani saranno obbligati ad accettare pagamenti elettronici per importi superiori a 50 euro.

Una misura presente nella bozza del decreto sviluppo bis del governo, volta a semplificare la vita quotidiana dei cittadini ed incrementare la digitalizzazione, senza trascurare i positivi ritorni in termini di controllo dell’evasione fiscale.

Come tutti i provvedimenti, l’idea ha stimolato un dibattito molto colorito… proviamo a riportare alcune delle posizioni che abbiamo sentito:

“Non è così che si combatte l’evasione fiscale, gli scontrini del bar e del negozio sono nulla davanti alla vera evasione, quella dei grandi capitali”

– “E gli anziani? Come faranno?”

– “Perfetto, ma dateci bancomat a costo zero! Perché fare questo regalo alle banche?” (Ndr: ricordiamo che offrire il servizio di carta di credito e bancomat, per gli esercenti comporta un costo)

– Tranquilli, di qui al 1° gennaio 2014 il decreto verrà annullato da chi vince le elezioni…

– Perché non eliminare direttamente il contante al portatore? Pensate quanti problemi si risolverebbero!

Dal nostro punto di vista, favorevoli come siamo all’innovazione dei processi (ne abbiamo così bisogno, in Italia), pensiamo che la misura abbia una sua validità, specie se ci confrontiamo con il resto del mondo, dove carte di credito e bancomat godono di una capillarità pressoché totale.

Inoltre, pensiamo che una maggior diffusione di questi strumenti porterebbe, indirettamente, a un maggior sviluppo del commercio elettronico, comparto economico in sicura crescita (e anche di questo abbiamo enorme bisogno, con la disoccupazione che ci ritroviamo), ma limitato dalla resistenza degli italiani ad affidarsi a processi digitali negli acquisti.

Un aspetto problematico, peraltro, è quello dei rapporti con gli istituti di credito, i quali – concordiamo con l’opinione qui sopra – dovrebbero rendere più sostenibili molte delle loro condizioni, in particolare quando riguardano servizi prescritti dalla legge.

E voi, cosa ne pensate?

Siete psicologicamente pronti ad accettare un pagamento di 51 euro con carta di credito?

O preferite usare le carte di credito per farvi degli orecchini particolarmente ricercati? 🙂