Dieci domande a Laura Sordelli, professionista e CowoManager. 

1. Qual è il tuo lavoro?

Mi occupo di far quadrare i conti!

A parte le battute, sono socia di maggioranza e rappresentante legale di Ellequadra; la mia attività si svolge nell’ambito dei servizi contabili, amministrativi e fiscali rivolti a piccoli imprenditori, artigiani e professionisti.

In particolare, mi occupo di acquisizione di nuovi clienti, e di seguire i clienti stessi nelle fasi di start up, orientandoli al tipo di struttura da adottare, in base alle esigenze e accompagnandoli nelle fasi di avvio attività.

Inoltre, sovrintendo a tutti i processi contabili e amministrativi, con focus sugli adempimenti fiscali, non dimenticando di tenermi aggiornata sulle novità legislative.

2. Come hai conosciuto il coworking: ricordi un evento, una persona, una notizia?

Insieme a Loan Truong, la mia socia, abbiamo trovato nel 2010 un articolo sulla rivista  “Ventiquattro” de Il Sole 24 Ore che raccontava cosa fosse il coworking, citando il marchio Cowo e i dettagli di questo progetto.

3. Quando e perché hai deciso di “fare coworking”?

Nel 2010 si sono liberati alcuni spazi nel nostro ufficio. Si sono aperte cosí due differenti strade: la prima, quella di trovare un ufficio piú piccolo e la seconda, quella di cercare qualcun altro con cui condividere lo spazio in piú.

Ricordandoci del famoso articolo di giornale… abbiamo contattato Massimo Carraro e a settembre 2010, abbiamo inaugurato il nostro Cowo Milano/Sant’Ambrogio!

4. Come è stata l’esperienza del coworking nei tuoi uffici, finora? Ci sono state differenze tra un periodo e l’altro?

In realtà i primi mesi abbiamo avuto solo qualche sporadica presenza, poi nella seconda parte del 2011 – probabilmente grazie al diffondersi dell’iniziativa sui media e nel passaparola – le richieste si sono moltiplicate fino a riempire completamente il nostro Cowo nel periodo autunnale e invernale.

Anche adesso le richieste continuano ad arrivare e speriamo di superare positivamente anche il “test” estivo! Infatti solitamente l’estate rappresenta il periodo di minor richiesta: anche ai nomad worker piace godersi un periodo di meritato riposo 😉

5. Che tipo di professionisti ha ospitato il tuo Cowo finora?

Per la verità abbiamo ospitato professionisti con attività piuttosto variegate: dal consulente finanziario, all’ingegnere informatico; dallo studio di architettura, alla società di marketing on line a quella di progettazione di impianti ad energia rinnovabile e di condivisione di posti in auto.

6. Quali erano le tue aspettative all’inizio? Sono state soddisfatte?

Le mie aspettative non erano grandiose! La volontà che ci ha spinto, inizialmente, a scegliere Cowo è stata quella di rimanere nel nostro bell’ufficio, perció non mi ero posta degli obiettivi particolari, nè a livello economico, nè di occupazione degli spazi.

Oggi mi ritengo soddisfatta, perché, ho avuto la possibilità di conoscere persone interessanti e di avere uno scambio reciproco di conoscenze e interessi.

7. Hai avuto modo di partecipare a qualche progetto professionale che ha coinvolto il tuo lavoro e quello dei tuoi coworker?

Ancora non é capitato in realtà, abbiamo peró “sfruttato” l’abilità degli architetti che hanno condiviso con noi lo spazio qualche tempo fa, per farci riprogettare alcune zone operative.

8. Che cos’è il progetto “CowoCheConta”?

Cowocheconta é l’idea di rendere accessibile a tutti – in particolare a coworker, CowoManager e  chiunque graviti nell’ambiente del coworking – il complesso mondo fiscale che ogni titolare di partita iva affronta quotidianamente.

Inoltre ci offre la possibilità di parlare del nostro Cowo, di quello che succede nel quartiere e piú in generale nella nostra città.

Lo facciamo attraverso tre strumenti, messi a punto con l’aiuto di Monkey Businessla pagina Facebook, il canale Twitter, e naturalmente questo blog.

A dirla tutta, superati i primi impacci tecnologici, ci stiamo anche divertendo parecchio!

9. Presso il tuo spazio, ci sono stati problemi o difficoltà particolari in ambito coworking?

Direi di no. Tutti i coworker che abbiamo ospitato hanno dimostrato uno spirito molto collaborativo.

Forse l’unico aspetto un pó delicato é quello del rispetto dell’orario di apertura del nostro ufficio. Alcuni ci hanno chiesto di potersi fermare fino a sera tardi, o di poter lavorare nel weekend; nel nostro Cowo questo non é possibile, se non in maniera occasionale.

10. Consigliesti ad altri di fare l’esperienza del coworking?

Certamente si! E’ un’esperienza che accresce la capacità di relazionarsi con gli altri e sviluppa lo spirito collaborativo, fa nascere sinergie e perché no, anche amicizie!

Post a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *